Quando i genitori si separano: si può dare “parola” al disagio?

 

Uno dei più significativi cambiamenti della società, negli ultimi decenni, è rappresentato dall’aumento progressivo delle separazioni e dei divorzi. 

Si tratta infatti di un evento sempre più diffuso e comune, con ricadute nella vita dei figli, la cui portata e connotazione dipende in gran parte dalle modalità con cui la coppia gestisce il processo di trasformazione della dimensione familiare.  

A tal proposito, si tratta di modalità funzionali quando:

  • – i genitori mantengono il proprio ruolo;
  • – i figli vengono rassicurati sulla continuità del legame;
  • – i figli non vengono coinvolti in questioni che non li riguardano;
  • – ai figli viene spiegato con chiarezza ciò che sta accadendo.

E’ importante evidenziare che la crisi della relazione di coppia e la conseguente decisione di separarsi comporta generalmente una ristrutturazione profonda dei legami familiari.

I figli sono spesso costretti ad adattarsi e ad affrontare la riorganizzazione della loro quotidianità e delle loro relazioni, nonché la perdita, il più delle volte, di riferimenti e abitudini assodate nel tempo che fino all’atto della separazione avevano garantito loro sicurezza e stabilità. Le reazioni all’impatto di tali cambiamenti possono variare in base a età/livello di maturità, al ruolo occupato nella famiglia, al livello di preparazione ricevuta, alle risorse interne ed esterne. Chiaramente, la loro capacità di adattamento dipende molto dall’efficacia dei genitori e alla loro capacità di collaborare, lavorando insieme per non incorrere in un blocco evolutivo della struttura familiare.

In molti casi, la necessità di adattarsi a cambiamenti incisivi può rendere i ragazzi particolarmente vulnerabili. In questa situazione, varie sono le emozioni e le reazioni che possono accompagnare l’attraversamento di tale esperienza: perdita, angoscia, sofferenza, ambivalenza, ostilità, bisogno di attenzione, conflitti di realtà, disistima dei genitori, rifiuto, mancanza di controllo, accettazione di alleanze, coinvolgimento, collera, rabbia, ribellione, colpevolizzazione…

Il disagio vissuto può portare spesso i ragazzi ad esprimere più o meno intenzionalmente vere e proprie “richieste di aiuto” agli adulti di riferimento (per es., abbassamento del rendimento scolastico, difficoltà relazionali e/o di apprendimento, comportamenti inadeguati o estremamente oppositivi, vere e proprie regressioni a stadi infantili, etc.).

Si tratta evidentemente di comportamenti che necessitano una lettura funzionale e che richiedono un adeguato sostegno emotivo.

Molti studi sottolineano a tal proposito il forte bisogno dei figli di «dare parola» al disagio, di ricevere informazioni adeguate sul divorzio e sui cambiamenti dell’organizzazione familiare, di esprimere vissuti relativi a questa transizione, al fine di esercitare le proprie funzioni di riflessione ed elaborazione di ciò che accade.

Non sempre la famiglia o il gruppo di coetanei riescono a soddisfare adeguatamente questo bisogno ed in molti casi i ragazzi, come anche i genitori, possono necessitare di un supporto specialistico.

In tali situazioni è possibile rivolgersi ai Consultori Familiari dell’ASP, ove operatori esperti possono offrire un adeguato spazio di ascolto e di supporto psicologico (attraverso interventi individuali, familiari o di gruppo), in cui è possibile riconoscere ed esprimere le proprie emozioni,  riflettere e dare senso a quanto sta accadendo,  gestire i vissuti negativi come angosce e sensi di colpa correlati alla separazione, promuovere fattori di adattamento e risorse di resilienza individuali e familiari.

 

Bibliografia

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– Cigoli, V., Scabini, E. (2000). Il famigliare. Legami, simboli e transizioni. Milano: Raffaello Cortina.

– Dolto, F. (1988). Le parole dei bambini e l’adulto sordo. Milano: Mondadori.

– Marzotto, C. (2010)(a cura di). I Gruppi di Parola per i figli di genitori separati. Milano: Vita e pensiero.

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 – Marzotto, C. (2015) (a cura di). Gruppi di Parola per la cura dei legami familiari. In Psicologia sociale e clinica familiare. Milano: Franco Angeli.

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LETTURE CONSIGLIATE

Regina di cuori. Chloë Rayban, Mondadori, 2005.

Caro George Clooney puoi sposare la mamma ? Susin Nielsen, Il Castoro Editrice, 2014.

Papà, il mio topo severo. Di padri, di madri e di famiglie in fuga. Elisa Prati, Salani Ed., 2007

La vita non è un lungo fiume tranquillo. Sophie Savoie, Carolle Savoie, Nelly Savoie, Sette Città Ed., 2008.

Perché mi fate questo? Dal diario di Ilaria. Chiara Taverna, Paoline Editoriale Libri, 2006

Una chitarra per due. Jordan Sonnenblick, Mondadori 2014.

Il dono di Gabriel. Hanif Kureishi, Bompiani, 2002.

Qualcosa in comune. Anna Fine, Salani Ed., 2009.

 

FILM CONSIGLIATI

La mia famiglia a soqquadro. Regia di Max Nardari (2017).

Mamma o papà? Regia di Riccardo Milani (2017)

Boyhood. Regia di Richard Linklater (2014)

C.O.D. – Adulti complessati originati da divorzio. Regia di Stu Zicherman (2013)

Genitori e figli: agitare bene prima dell’uso. Regia di GiovanniVeronesi (2018)

 

SITOGRAFIA CONSIGLIATA:

https://www.laleggepertutti.it/271170_adolescenza-e-genitori-separati

https://www.adolescienza.it/sos/sos-genitori-adolescenti/come-reagiscono-i-figli-alla-separazione-dei-genitori-differenze-in-base-alleta/

https://www.rsmcampobasso.it/index.php/24-articoli-nuovi/129-essere-figli-di-genitori-separati

https://www.garanteinfanzia.org/landing2/Libretto.pdf

 

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