EROINA

CHE COS’E’

L’eroina è una sostanza stupefacente semi-sintetica ottenuta elaborando chimicamente la morfina, il principale alcaloide che si ricava dall’oppio grezzo, il succo lattiginoso estratto dalle capsule del “Papaver somniferum” attraverso processi di laboratorio piuttosto semplici. L’eroina si presenta come una polvere finissima o granulare di colore bianco, bruno o rossastro, solubile in acqua e viene assunta per iniezione, ma per inalazione o fumata. Venduta per strada, l’eroina è conosciuta con i nomi di “roba, gomma, catrame nero”. Dopo un iniziale stato di euforia e rilassatezza, l’eroina provoca malessere e dolori fisici diffusi, generando nel giro di poco tempo una fortissima dipendenza.

ASPETTO

La maggior parte dell’eroina sul mercato illecito si presenta come una polvere fine oppure in piccoli granuli, con un colore che varia dal bianco al marrone chiaro, con odore acre e dal sapore amaro, ed è composta da diverse sostanze miscelate tra loro in percentuali variabili.
Non è raro che venga venduta come una sostanza nera e appiccicosa, comunemente conosciuta col nome di “gomma” o “catrame nero”.
È possibile quindi distinguere diversi tipi di eroina, in base grado di purezza, ma anche per il colore e la forma.

MODALITA’ D’ASSUNZIONE

L’eroina ha diversi pattern d’abuso e può essere: iniettata, inalata o aspirata, fumata.

In Italia il metodo d’assunzione più diffuso è l’iniezione, chiamata “buco” o “pera”. L’eroina in polvere viene fatta sciogliere in un cucchiaino d’acqua calda con l’aggiunta di succo di limone (per facilitare la solubilità). In seguito il liquido viene filtrato, per eliminare residui solidi, e iniettato per via endovenosa, o intramuscolare, con una siringa da insulina.
L’eroina viene anche “sniffata” o fumata sotto forma di polvere, oppure bruciata su una lastra per inalarne i fumi. Queste modalità d’assunzione sono scelte per evitare i rischi di infezione legati alle iniezioni, ma anche nell’errata convinzione che conducano meno facilmente alla dipendenza dalla sostanza. L’iniezione endovenosa produce la maggior intensità e il più rapido sopraggiungere dell’euforia (da 7 a 8 secondi), mentre l’iniezione intramuscolare produce un inizio relativamente lento dell’euforia (da 5 a 8 minuti). Quando l’eroina viene inalata o fumata, l’effetto più forte si sente generalmente fra i 10 e i 15 minuti.

 

EFFETTI

Poco dopo l’assunzione l’eroina arriva dal sangue al cervello. Nel cervello, attraversata la barriera ematoencefalica, l’eroina perde i gruppi acetili, si trasforma in morfina e rapidamente si lega ai recettori degli oppioidi.

Effetti immediati
Generalmente chi assume eroina afferma di sentire un’ondata di sensazioni piacevoli, uno “slancio” (rush) o “flash euforico” nell’arco di pochi secondi dall’assunzione. L’intensità dipende dalla quantità di droga che si è assunta e dalla rapidità con cui entra in circolo e ha una durata di pochi minuti. Gli effetti immediati sono quindi piacevoli, come:

    • senso di benessere attraverso la riduzione della tensione, dell’ansietà e della depressione ed euforia;
    • senso di calore, pace e distensione accompagnato da un distacco dagli stress fisici e psichici;
    • effetti analgesici.

Effetti a breve termine
Il rush iniziale, cha ha una durata di pochi minuti, è seguito da una fase caratterizzata da calma, rilassatezza, soddisfazione e distacco da quanto succede all’esterno. Questa fase, che si presenta dopo pochi minuti, è accompagnata da accaloramento della pelle, secchezza della bocca e una sensazione di pesantezza nella estremità che può essere accompagnata da nausea, vomito e forte prurito. Dopo gli effetti iniziali gli assuntori rimangono assopiti per molte ore. Le funzioni mentali si offuscano per l’effetto dell’eroina sul Sistema Nervoso Centrale, che comporta anche un abbassamento della frequenza cardiaca e della respirazione, che diminuisce enormemente, a volte fino al punto di causare la morte. L’effetto si esaurisce entro 2-6 ore dall’iniezione.
Al termine dell’effetto euforizzante iniziale si presentano:

    • costrizione delle pupille “a spillo”;
    • sonnolenza, apatia, difficoltà a concentrarsi, diminuzione dell’attività fisica e psichica;
    • parola “impastata”;
    • prurito insistente;
    • nausea e vomito;
    • l’overdose può condurre a morte per arresto respiratorio.

Effetti a lungo termine
L’assunzione prolungata di eroina comporta una serie di problematiche per il corpo e una progressiva debilitazione fisica.
Anche dopo poche dosi possono presentarsi:

    • costipazione;
    • irregolarità del ciclo mestruale;
    • decremento dell’appetito, con conseguente malnutrizione e perdita di peso;
    • sedazione cronica e apatia;
    • deterioramento dei denti con l’insorgere di carie ed indebolimento delle gengive;
    • riduzione delle endorfine, che interagiscono col sistema di percezione del dolore;
    • infezioni causate dai batteri presenti nell’eroina da strada;
    • danni agli organi interni, in special modo polmoni, fegato e reni;
    • se assunta attraverso iniezione, oltre alle inevitabili ferite, le parti insolubili del liquido possono otturare i vasi sanguinei causando la necrosi delle zone da questi irrorate;
    • se l’assunzione avviene tramite inalazione vengono danneggiate le strutture nasali e insorgono problemi respiratori;
    • rapido sviluppo di tolleranza e dipendenza fisica e psichica, con l’insorgere del desiderio irresistibile di assumere al più presto un’altra dose di droga;
    • la dipendenza dall’eroina spinge a cercare di assumere una nuova dose appena finisce l’effetto della precedente; ma in conseguenza dell’assuefazione, ben presto le sensazioni di artificiale benessere non si presentano più, e si deve assumere la droga semplicemente per restare normali ed evitare le crisi di astinenza;
    • una volta instaurato un legame di dipendenza dalla sostanza, la mancata assunzione può provocare una più o meno grave sindrome di astinenza. Questa si presenta dopo poche ore dall’ultima assunzione con l’insorgere di uno stato di agitazione, seguito da dolori diffusi, crampi, naso gocciolante, tremori, panico, sudorazioni, brividi, diarrea, nausea e vomito. La manifestazione massima dei sintomi si raggiunge fra le 48 e le 72 ore dopo l’ultima assunzione, e possono durare anche fino ad una settimana.

Effetti indiretti
L’assunzione di eroina, oltre ai danni fisici diretti, comporta altre conseguenze per la salute e la vita sociale.

Fisici

    • esposizione al contagio di malattie infettive come HIV/AIDS ed epatiti B e C, dovute alla pratica, comune tra gli assuntori attraverso iniezione, di utilizzare la stessa siringa fra più persone;
    • polmoniti, come conseguenza del deterioramento dell’apparato respiratorio;
    • infezioni ai vasi circolatori e alle valvole cardiache, dovute alla presenza di batteri all’interno dell’eroina, che viene lavorata senza il minimo controllo igienico.

Sociali

    • compromissione dei legami famigliari, amicali e lavorativi.
    • Il desiderio incontrollabile e costante di ricercare una nuova dose compromette inevitabilmente i legami personali, poiché ogni rapporto diventa funzionale a procurarsi denaro per acquistare altra eroina;
    • la costante necessità di denaro, spinge i dipendenti verso l’illegalità, arrivando a procurarsi i soldi attraverso prostituzione, spaccio e furti.

POLIABUSO

L’eroina spesso viene assunta assieme ad altre sostanze, in momenti successivi o mescolata in micidiali cocktail. Tra le sostanze più frequenti c’è l’alcol, ma non è rara l’assunzione contemporanea anche di altre sostanze stupefacenti, come cocaina, hashish e amfetamine, o l’abuso di farmaci sedativi. Quest’ultima combinazione risulta particolarmente pericolosa perché gli effetti sedativi dell’eroina vengono potenziati, compresa la diminuzione del respiro e del battito cardiaco, che può arrivare sino all’arresto cardiocircolatorio e quindi alla morte.

Speedball
È il prodotto che si ottiene mescolando l’eroina con cocaina.
Lo scopo è diminuire gli effetti depressivi collaterali procurati dagli oppiacei con uno stimolante come la cocaina. L’effetto di quest’ultima, però, ha durata minore rispetto l’eroina; il pericolo è quindi quello di un’overdose ritardata, che provoca un collasso respiratorio e quindi la morte.

 

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