ECSTASY

CHE COS’E’

L’ecstasy è una sostanza psicoattiva sintetica che agisce sia come stimolante che come allucinogeno. Fa sentire pieni di energia e induce una distorsione temporale e percettiva, oltre che aumentare il piacere derivante dalle esperienze tattili. E’ nota anche come MDMA, acronimo del suo nome chimico metildiossimetanfetamina. Danneggia il cervello ed è tossica a livello dei neuroni e, in alcuni casi, può determinare la morte. Viene assunta in genere per via orale sotto forma di pastiglie o capsule e i suoi effetti hanno una durata di circa 3-6 ore. Benché l’MDMA sia universalmente conosciuto col nome di ecstasy, degli studi hanno dimostrato che le pastiglie di ecstasy spesso contengono numerose altre sostanze oltre all’MDMA, che sono dannose. Fra queste sostanze troviamo: metamfetamina, caffeina, dextromethorphan, efedrina e cocaina. Inoltre, come molte altre droghe, l’ecstasy solitamente non viene preso da solo; spesso viene assunto insieme ad altre sostanze, ad esempio alcol e marijuana.

CHE COSA FA

Produce effetti di eccitamento e, al tempo stesso, effetti di natura psichedelica. Genera empatia, aumenta la capacità di comunicare con gli altri, accresce il desiderio sessuale, potenzia le sensazioni e le percezioni ma, contemporaneamente, provoca esperienze depersonalizzanti, lievi disturbi delle percezioni sensitive, a volte stati di psicosi con allucinazioni della durata di diverse ore e insonnia pronunciata.

LE SOSTANZE DEL GRUPPO ECSTASY

Il termine “ecstasy” si riferisce a sostanze sintetiche che sono chimicamente correlate alle anfetamine ma che si differenziano in qualche modo da queste per gli effetti prodotti. All’interno del gruppo ecstasy, la sostanza più nota è la 3,4 metilendiossimetanfetamina (MDMA), sebbene, talvolta, nelle pastiglie di ecstasy si ritrovino altri suoi analoghi (MDA, MDE, ecc.). Queste sostanze sono note anche come “entactogeni” (ossia “che toccano dentro”, empatogeni) per lo specifico effetto che producono sull’umore. A volte provocano effetti solitamente correlativi alle sostanze allucinogeni. 

 

EFFETTI FARMACOLOGICI ED UTILIZZO CLINICO

MECCANISMO D’AZIONE

L’ecstasy agisce dopo 20-40 minuti dall’assunzione; il massimo effetto si raggiunge dopo circa 1 ora e permane per 4/8 ore. Gli effetti comunemente ricercati e riportati sono uno stato di benessere, euforia e piacere, sintonia con l’altro, facilità di comunicazione; le percezioni vengono intensificate, la musica si sente meglio e i colori appaiono più intensi. L’ecstasy è dotata anche di effetti allucinogeni con distorsione delle percezioni sensoriali. Se associata all’alcool risulta molto pericolosa anche per i gravi disturbi di vigilanza che sembrano essere i responsabili di un gran numero di incidenti stradali, le cosiddette “stragi del sabato sera”. Tracce del consumo di ecstasy permangono nelle urine per 2-4 giorni.

EFFETTI FARMACOLOGICI

prodotti nelle ore successive l’assunzione includono modificazioni comportamentali di tipo neurovegetativo (agitazione psicomotoria, tachicardia, aumento della vigilanza etc.) e neuropsichiatrico (euforia, dispercezioni, aumento della fiducia in se stessi, etc.). Sono presenti secchezza della bocca e dilatazione delle pupille, contrazione prolungata dei muscoli mandibolari e sfregamento delle arcate dentarie.

EFFETTI TOSSICI ACUTI

particolare rilevanza hanno l’ipertermia che può portare al decesso, il coma, l‘insufficienza renale acuta, danni epatici, episodi psicotici, aritmie, ansia, insonnia, etc. Situazioni ambientali come quelle delle discoteche con affollamento e rumore associati alla disidratazione favoriscono l’instaurarsi della tossicità acuta. Queste situazioni vanno affrontate in pronto soccorso; nell’attesa è necessario abbassare la temperatura corporea con spugnature fredde.

EFFETTI SUL CERVELLO

L’ecstasy influisce sul cervello incrementando l’attività di alcuni neurotrasmettitori fra cui la serotonina e la dopamina. La serotonina è un neurotrasmettitore che svolge un ruolo importante nella regolazione dell’umore, del sonno, del dolore, dell’appetito, delle emozioni e di altri comportamenti. Questo eccessivo rilascio di serotonina dà luogo alle sensazioni piacevoli derivanti dall’uso di ecstasy. Il rilascio di elevate quantità di serotonina rende il cervello deficitario di questo importante neurotrasmettitore e contribuisce a generare quei comportamenti pericolosi e quegli effetti negativi che caratterizzano chi ne fa uso. Secondo alcune ricerche i consumatori abituali di ecstasy sperimenterebbero, per lunghi periodi, confusione, depressione, perdita di memoria e riduzione della capacità di elaborazione. Sono stati rilevati dei cambiamenti nell’attività cerebrale delle regioni che riguardano la cognizione, le emozioni e le funzioni motorie.

 

 

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